Description
PRESENTAZIONE
Questo libro tratta di zoonimia popolare e, in particolare, dei nomi di alcuni insetti e altri piccoli animali che la maggior parte dei parlanti considera trascurabili, ma il cui studio ci dà la possibilità di gettare uno sguardo sui modi in cui l’uomo, nel corso della sua storia, ha classificato e nominato gli altri esseri viventi. La prospettiva con cui si è guardato ai nomi non è quella o non è solo quella dell’etimologia fonetica, pura e forse inutile esercitazione, se non punta alla ricostruzione della storia culturale di un gruppo di parlanti, ma quella della individuazione della motivazione, o iconimo, che quelle lessicalizzazioni ha reso possibili. Solo per questa via l’etimologia può diventare storia della cultura. Nell’affrontare la ricerca, si è tentato di rispondere alla domanda se la natura sia classificata e quindi lessicalizzata in modo caotico oppure secondo serie lessicali strutturate che rispondono a principi organizzativi di tipo naturale o culturale. I risultati di questo lavoro, confortati da simili analisi che hanno visto coinvolti molti studiosi in progetti di ricerca di respiro europeo (ALE, ALiR), nel criticare l’interpretazione tradizionale di molti zoonimi, ad es. i nomi parentelari, gli antropomorfismi precristiani e cristiani, come “scherzosi”, ovvero sorti dalla “psiche infantile del popolo” o dalla “fantasia meridionale”, hanno permesso di rivalutare il valore sacrale degli animali in momenti passati della nostra evoluzione linguistica e culturale. Coerentemente, infatti, con l’evoluzione stadiale e col cambiamento ideologico e culturale, col passaggio dal paganesimo al Cristianesimo, troviamo zoonimi di ascendenza pagana e cristiana. Molti animali, inoltre, apparentemente insignificanti, sono al centro di miti, di credenze popolari, di cerimoniali, testimoniati dalle fonti antiche, letterarie o meno, dagli studi etnoantropologici, dalle filastrocche infantili che i bambini di tutto il mondo rivolgevano, ad es., alla coccinella, alla lucciola, alla mantide religiosa, alla chiocciola, al pipistrello … I moltissimi nomi che indicano le caratteristiche fisiche degli animali, le attività ritenute pericolose ecc. sono molto probabilmente dovuti alla sostituzione tabuistica, un fenomeno che sottolinea la passata sacralità degli animali e il divieto di pronunciarne il ‘vero’ nome. Osservando, allora, le coccinelle, ora spose, ora colte nell’atto di portare l’olio al Signore, o le lucciole, che illuminano la via del pastore celeste, o ancora le mantidi, ora filatrici, ora streghe, ora indovine, «ci troveremo […] a chinarci sulla penombra che l’umanità ha attraversato guardando attraverso lo schermo opaco della archeologia del significato».
INDICE
Presentazione (di Rita Caprini) – Premessa – SEZIONE PRIMA – Saggio introduttivo sulle classificazioni popolari e sulle denominazioni degli animali – 11. L’uomo e la natura – 12. La classificazione degli animali – 2.1 Le classificazioni pre-scientifiche – 2.2 La nomenclatura – 13. La classificazione popolare (siciliana) degli invertebrati e dei piccoli animali – 14. I nomi della natura tra arbitrarietà e motivazione – 15. Meccanismi di denominazione degli animali – 5.1 Dalla distinzione ‘parole opache/parole trasparenti’ alla distinzione ‘parole culturalmente opache/parole culturalmente trasparenti’ – 5.2 Il campo motivazionale (iconimico) – 16. Il totemismo – 17. Il tabù linguistico – 18. Gli etnotesti – 19. La periodizzazione delle denominazioni – 10. Iconomastica degli invertebrati e dei piccoli animali – 10.1 Antropomorfismi – 10.1.1 Parentelari – 10.1.2 Antropomorfismi precristiani – 10.1.3 Antropomorfismi cristiani – 10.2 Zoomorfismi – 10.3 Etonimi – SEZIONE SECONDA – Studio di nomi invertebrati e piccoli animali – I. Il baco da seta – II. La blatta o scarafaggio – III. Il bruco – IV. Il calabrone – V. La chiocciola – VI. La cicala – VII. La coccinella – VIII. La farfalla e la falena – IX. La farfalla sfinge – X. La forfecchia – XI. Il geco – XII. Il girino di rana o di rospo – XIII. Il gongilo – XIV. Il grillotalpa – XV. La libellula – XVI. Il lombrico – XVII. La lucciola – XVIII. La lucertola – XIX. La lumaca – XX. La luscengola – XXI. La mantide religiosa – XXII. Il pipistrello – XXIII. Il ramarro – XXIV. La rana – XXV. Il rospo – XXVI. La scolopendra – XXVII. Lo scorpione – XXVIII. La tartaruga – XXIX. Il tonchio – XXX. I vermi intestinali – Riferimenti bibliografici – Indice degli zoonimi