QUESITO
da Giuseppe Siracusa
A Racalmuto si usa una sorta di intercalare che è "furmassi". Chiacchierando con un parlante del luogo pensavo fosse da circoscrivere al suo dialetto. In realtà viene usato da altri parlanti dello stesso paese ed è quindi da ritenersi intercalare proprio del dialetto racalmutese. Lo si usa per lo più con funzione esplicativa. Sarei curioso di sapere la sua origine, il significato e quant'altro sia possibile sapere.
LA NOSTRA RISPOSTA
di Angelo Campanella
Si tratta di una voce derivata dall’espressione forma ca, presente nel dialetto racalmutese, ma attestata anche altrove nella variante a-fforma ca. Il VS la registra nei due significati di «avendo l’aria di, con l’apparenza di» oppure «con la scusa di» (VS/II 103). Per esempio, forma ca è spertu, ‘come se volesse lasciare intendere di essere in gamba’; forma ca babbiava, ‘col pretesto di scherzare’. Alla base del costrutto c’è il sostantivo forma, derivato dal latino, che ha il significato di ‘forma’, ‘figura’, ma anche ‘stampo’. A partire dall’espressione, si è formato il verbo furmassi, non registrato nel VS, morfologicamente costruito come un congiuntivo (come mangiassi, parlassi, ecc.), ma in uso prevalentemente in funzione di avverbio, per sottolineare che si sta descrivendo una situazione fittizia o un’allegoria. In locuzione, è alternativo a forma ca. Per esempio, furmassi ca lu ṭṛavagliu è finutu, ‘si ipotizza che il lavoro sia stato completato’. Come avverbio, per esempio pritinniva ca so suoru s’avìa a maritari, furmassi, ‘pretendeva che la sorella si sposasse, come dire’. In questo caso l’avverbio furmassi svela che l’intera affermazione non corrisponde al vero, ma costituisce un’opinione da mettere in discussione. L’alternanza vocalica tra la o di forma ca e la u di furmassi ca è dovuta alla posizione dell’accento: quando la vocale è tonica, tende ad aprirsi.
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