OPERE DI DOMENICO TEMPIO

OPERE DI DOMENICO TEMPIO
dirette da Mario Pagano, Antonio Di Silvestro

Per Domenico Tempio e Nino Martoglio. Poesia, Teatro, Lingua, Luoghi, Tradizione, a cura di M. Pagano e G. Ruffino (Atti del Convegno su Domenico Tempio e Nino Martoglio)

Il volume conterrà i testi delle relazioni presentate in occasione del Convegno, tenutosi a Catania nei giorni 2-3 dicembre. Precisamente dei relatori Antonio Di Grado, Ambra Carta, Lavinia Gazzè, Maria Rosa De Luca, Nicolò Mineo, Franco Lo Piparo, Salvatore C. Trovato, Salvatore C. Sgroi, Giovanni Tesio, Sarah Zappulla Muscarà, Giuseppe Canzoneri, Rosa M. Monastra, Salvatore Menza, Elio Gimbo, Sergio Bonanzinga, Filippo Arriva. Al volume potrà essere allegato un DVD, con letture di testi e relazioni-concerto.

Lu Jaci in pretisa, edizione critica a cura di Giuseppe Canzoneri

Il dramma per musica Lu Jaci in pretisa è tramandato da tre autografi, rispettivamente segnati Civ. Mss. D 301, Civ. Mss. C307 e Civ. Mss. B311, tutti conservati presso le Biblioteche Riunite “Civica e A. Ursino Recupero” di Catania. Il testo non venne mai musicato, né messo in scena. Anche se, ancora vivente l’autore, il dramma ebbe una grande circolazione, l’editio princeps venne pubblicata postuma solamente nel 1874 dall’editore Giannotta di Catania. Il testo base della presente edizione attinge alla lezione del manoscritto D301, il più recente e quello che tramanda il testo nella sua interezza; esso rappresenta una copia quasi in pulito, con poche varianti per la maggior parte lessicali, alcune correzioni ortografiche e un discreto numero di aggiunte e sostituzioni. Da questa copia vennero tratte con ogni probabilità la princeps e l’apografo di mano dell’amico ed editore di Tempio, il sacerdote Francesco Strano. Di tale copia, conservata presso la Biblioteca Jagellonica di Cracovia, è possibile ricostruire una vicenda coeva e parallela a quella dell’autografo, tanto da poterla considerare quasi un idiografo, qui utilizzato come esemplare di collazione per l’assunzione di alcune scelte editoriali.

La scerra di li Numi, edizione critica a cura di Giulia Barbagallo

La Scerra di li numi, bozzetto drammatico afferente al filone mitologico-satirico, ha visto le stampe nel 1815, a quarant’anni di distanza dalla sua composizione avvenuta nel 1774. La tradizione si compone di diverse edizioni a stampa pubblicate a partire dall’editio princeps e di tre testimoni manoscritti: a) l’autografo conservato presso la Biblioteca Regionale Universitaria di Catania (Ms. U. 115); b) una copia di varie mani, tra le quali spicca quella del canonico Francesco Strano, conservata presso la Biblioteca Civica e A. Ursino Recupero di Catania (U.R. Mss. E. 29); c) una copia presso la Biblioteca Jagellonica di Cracovia (Ital. Quart. 11.). Verrà pubblicata l’edizione critica secondo i criteri schematicamente esposti per l’edizione de Lu Jaci in pretisa.

Favuli, edizione critica a cura di Giuseppe Mirabella

Edizione di ventuno Favole. I componimenti seguono una numerazione progressiva. Il testo di riferimento, così come l’ordine in cui Le favuli si succedono, è quello dell’editio princeps del 1814-1815, Operi di Duminicu Tempiu, a cura di Francesco Strano, a cui si aggiunge Lu sceccu e lu liuni, pubblicata in Poesii siciliani di Duminicu Tempiu, a cura di Nicolò Giannotta, Catania, Giannotta, 1874. Verrà pubblicata l’edizione critica secondo i criteri schematicamente esposti per l’edizione de Lu Jaci in pretisa.